venerdì 3 giugno 2011
Capitolo 2 - Il Cielo Spezzato.
Per l’ennesima volta Stefano maledisse sé stesso per non aver provveduto a staccare il telefono, e adesso per punizione il trillo rabbioso dell’apparecchio lo scosse dal sonno. Imprecando l’uomo riuscì come per magia ad inciampare in tutte e tre le lattine di birra disseminate sul pavimento nel tragitto dal divano al telefono prima di arrivare ad afferrare la cornetta.
C’era una sola persona che riusciva sempre ad indovinare i momenti meno indicati per chiamarlo, e questo da che aveva memoria.
-Dimmi Eva, che c’è? Cosa è successo stavolta?.
Sentì la sua ex moglie sospirare pesantemente prima di cominciare a parlare.
-Bruno è uscito di nuovo con Andrea e sai che non mi piace che nostro figlio lo frequenti.
-E io che ci posso fare? Bruno è maggiorenne, e poi lo ha detto anche il giudice: io ho l’obbligo di mantenerlo, non di interferire nella sua vita.
Un attimo di silenzio e poi Eva riprese, con il suo pesante accento ungherese.
Nei primi mesi quell’accento gli era sembrato fantastico e sexy da morire, poi man mano che il tempo passava e le cose tra loro peggioravano lo aveva trovato sempre più disturbante.
-Stefano, li ho sentiti parlare. Andavano a Villa Gatto-Borghi: per questo ti ho chiamato.
Qualcosa si fermò dentro di Stefano . Sentì il rumore come di qualcuno che se la faceva addosso, e non era sicuro di non essere lui. Dopo tutti quegli anni succedeva di nuovo.
-Mi vesto subito. Lo vado a prendere.
Solo allora Eva sembrò rendersi conto delle condizioni del suo ex compagno.
-Stefano, ma ce la fai a guidare? Non avrai mica bevuto ancora?
- No no, sono mesi che non tocco alcool-rispose l’uomo guardando le lattine per terra, e poi con un impeto di dolcezza che stupì lui per primo- Sta tranquilla, te lo riporto indietro. Stavolta andrà tutto bene.
Abbassata la cornetta Stefano si massaggiò pesantemente le tempie. Non era il momento migliore per un dopo sbornia. Lo specchio gli restituì l’immagine dei suoi radi capelli sale e pepe, delle profonde occhiaie e del suo fisico sfatto. La stessa immagine che aveva imparato ad odiare giorno dopo giorno.
Con gesto nervoso afferrò le chiavi della macchina.
Villa Gatto- Borghi. Non di nuovo. Non dopo tutti quegli anni. Non proprio con suo figlio.
Sono fottuto, pensò l’uomo prima di uscire in strada.
Eva rimase seduta con il cellulare in mano, guardò le foto sul mobile: foto di Bruno da bambino, foto di Bruno con lei; più lontana e seminascosta dalle altre una rarissima immagine di Stefano e di lei giovani e felici.
Sospirando la donna aprì il cassetto di cui solo lei, aveva la chiave ed in silenzio cominciò a cacciar fuori tutte le foto di Villa Gatto-Borghi.
Il Vice Brigadiere Santini non era conosciuto proprio per la sua pazienza, eppure davanti a quel “Rambo dei poveri” che gli si era parato davanti dovette appellarsi a tutti gli anni di esperienza per non urlare, per non ridergli in faccia.
-Fermi tutti. Che ci fate qui? deferite le vostre generalità!
Oh,Signore, pensò Santini, l’uomo era più coglione del previsto.
-Tanto per cominciare Callaghan, si dice “fornire le generalità”, non” deferire”, punto secondo: qui le domande le faccio io; infine se continui ad agitarmi addosso quella pistola io te la strappo di mano, te la ficco nel culo e poi premo il grilletto! E forse, non necessariamente in quest’ordine. Quindi vediamo di non farci male.
-Gaetano, sono dei Carabinieri. Posa l’arma.
Solo in quel momento Santini notò la donna dai capelli rossi, un'altra “municipale” a quanto pare. Per la prima volta il il Vice Brigadiere, fu grato della comparsa di un agente donna. La nuova arrivata sembrava molto più sveglia del compagno, non che ci volesse molto comunque.
Il Rambo accortosi in ritardo della situazione, nel frattempo, aveva posato la ridicola arma e si era profuso in un ancora più ridicolo saluto militare.
-Signorsì, Signore. Eravamo sbalzati in vostro appoggio. Signore.
No, per favore, maledisse Santini, è uno scherzo. Maledisse tutti i santi di cui era a conoscenza. Due anni mancavano alla sua pensione, due anni. E poi non avrebbe avuto più a che fare con tutta quella merda.
Si limitò a sussurrare nell’orecchio del vigile donna:-Sbalzati, eh?
-Lasci perdere.-Rispose semplicemente la rossa.
-Bene, Oberwalder, vediamo di combinare qualcosa prima di andare a casa!
Ma nel punto dove prima c’era il Carabiniere scelto Oberwalder, non c’era più niente. Solo, il berretto.
Avvolto dalle ragnatele.
Stefano non ricordava quanto avesse guidato. Sapeva solo che dopo quasi vent’anni, si stava di nuovo dirigendo verso Villa Gatto-Borghi
Mancava poco ormai. E a peggiorare le cose il mal di testa cominciava a diminuire, e questo lo spaventava . Solo l’alcool riusciva a tenere lontani i ricordi.
Assieme ai suoi fantasmi.
Li avvertiva sempre quando arrivavano: un senso di fredda pesantezza che gli colpivano il diaframma.
Pregò non si trattasse di Armida.
E ovviamente era lei, seduta sul sedile del guidatore. Bella come l’aveva conosciuta venti anni prima.
-Alla fine ci stai tornando, vero?.
-Armida per favore, non è il momento. Avrai tempo un altro giorno per tormentarmi.
Nonostante la paura Stefano aveva voglia di accarezzarle i lunghi capelli neri, proprio come faceva sempre prima di fare l’amore con lei. Proprio come aveva fatto per l’ultima volta quella maledetta sera prima di entrare dentro quella fottuta villa.
-E’ per tuo figlio, vero? Ricordi che avevo la stessa età Bruno quando mi hai portato là dentro?
Era solo un gioco, dicevi.
Stefano avrebbe voluto piangere o vomitare, o entrambe le cose. Ma non poteva sottrarsi dal guardarla di nuovo. Non che non sapesse quello che sarebbe successo.
Adesso Armida lo guardava con espressione accusatrice,la bellezza totalmente scomparsa: la pelle scarnificata, il globo oculare destro vuoto. Vuoto e freddo.
La Cosa-Armida indifferente al disgusto dell’uomo,prese a mangiarsi le pellicine vicine alle unghie.
-Armida, mi dispiace. “Era” solo un gioco. Non potevo sapere quello che c’era dentro la Villa- Farfugliò l’uomo.
-Non potevi sapere? Eravamo in otto quando ci hai voluti portare in quella Villa.”Per cercare i fantasmi”, dicevi. “Solo un gioco” dicevi. E guarda: ne siete usciti in due. Non hai cercato di salvare me, hai salvato quella tua troietta ungherese del cazzo!
Stefano arrivato al cancello della Villa, fermò l’auto di colpo. Piangendo si precipitò fuori alla macchina.
-Mi dispiace! Mi dispiace!Io ci ho provato a salvarti! Non potevo sapere. Io non potevo sapere!
La cosa –Armida si grattò languidamente dentro il globo oculare,ne tirò fuori un verme e in maniera noncurante lo inghiottì.
Dopo si decise a scendere anche lei dalla macchina.
- Noi ci rivedremo ancora. Ti aspetto là dentro.
L’uomo provò ad alzare gli occhi, a sfidare una volta tanto, il suo incubo. Ma il suo sguardo incontrò il nulla. Armida com’era arrivata se n’era andata.
Solo il vento lo accolse , lo circondò, gli diede il benvenuto.
La sagoma di Villa Gatto- Borghi lo attendeva, silente come se fosse stata certa del suo ritorno un giorno o l’altro. Grande al punto da spezzare il cielo con la sua mole.
La carcassa di un cane, morto da chissà quanto, giaceva a terra.
Delle auto erano parcheggiate nel parco, una sembrava un’ auto dei carabinieri.
Stefano, in silenzio si avviò lentamente verso l’entrata.
La carcassa del cane sembrò scrutarlo con odio.
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Ma che bello questo secondo capitolo!La cosa sta prendendo una piega davvero interessante...
RispondiEliminaSono la quinta ma ancora non ho davvero idea di cosa ci succederà nella casa!
Grazie Nick!
Ah, ma qui cominciamo a giocare duro. Bravo Nick, mi sa che mi ritroverò una situazione da lanciafiamme quando arriverà il mio turno. Well, ammesso che qualcuno dei personaggi sia ancora vivo...
RispondiEliminaPovero carabiniere scelto Oberwalder.
RispondiEliminaRiuscià a riemergere dalle viscere della villa maledetta, o dobbiamo segnarlo come prima vittima?
Ottimo capitolo, Nick.
Ora la palla è a Lady Simmons...
Complimenti Nick, bel pezzo! :)
RispondiEliminaConcordo cn i commenti precedenti, gran bel pezzo!
RispondiEliminaNo, grazie a tutti per i complimenti. La storia è stata divertente da scrivere.
RispondiEliminaRiguardo ad Oberwalder, penso che abbia ancora le sue "cartucce" da sparare. ;)
E poi a Villa Gatto-Borghi, tutto è possibile.;)
Piuttosto, se volete, mi piacerebbe sentire i vostri pareri sui personaggi Stefano ed Armida.
Un avvertenza, dato che alla 14.00 vado al lavoro potrò rispondervi solo dopo le 22.00.
porca miseria, Oberwalder era il mio preferito
RispondiElimina@Sekhemty.
RispondiEliminaPuoi sempre farlo ricomparire: io ho detto scomparso,non morto. ;)
Anch'io credo che il carabiniere Oberwalder, nei secoli fedele, abbia ancora qualche sorpresa da riservarci.
RispondiEliminaStefano è un ottimo personaggio inaffidabile - avanti, già con quella balla del non aver toccato alcool... mentire sul bere è un pessimo segno.
E Armida mi dà i brividi - e mi ricorda una mia ex :-P
Ma forse è solo nella testa di Stefano, giusto?
Giusto...?
Chi lo sà.
RispondiEliminaMuahh ahhh ahhh ahh!
Accidenti.
Avrei già voglia di scrivere altri capitoli. ;)
Largo ai giovani, però.
Beh, io ho un paio di cartucce, vediamo se riesco a tenerle in canna senza che nessuno le spari prima del mio turno :)
RispondiEliminaMolto interessante...mi incuriosisce il risvolto preso dalla storia, i nuovi personaggi legati da un passato ancora avvolto nel mistero...
RispondiEliminaBel pezzo Nick..
Alla fine di tutta la storia sarebbe interessante leggere come sarebbe proseguita per ogni singolo autore..dopo il proprio contributo..
Abbiate fede.
RispondiEliminaNon dimenticate i livelli segreti...
Sono in un hotel stile Shining in miniatura, spersa nella montagna nei pressi di Lugano per un corso di scrittura autobiografica.
RispondiEliminaNon c'è posto migliore per pensare al terzo capitolo, ma prenderò tuuuuuutti i miei 4 giorni...!
Che poi...se i capitoli non bastano ricominciamo il giro no??????
Lady Simmons
Lo sapevo che eri un grande Nick. Davvero molto cool! Stefano dà un tocco di "sporco" alla vicenda ma Armida è il personaggio che mi ispira di più visti possibili intrecci con la storia della casa... intrippante...
RispondiElimina@Artemisia.
RispondiEliminaDi carne a fuoco ce ne sarebbe da mettere tanta, m'interesserebbe anche vedere come e se i personaggi di Stefano ed Armida saranno utilizzati dagli altri,e vuoi sapere una cosa?
Sono sicuro che da questo romanzo corale verrà fuori un lavoro grandioso.
@Eddy.
Lieto che siano piaciuti anche a te, quasi quasi un domani li recupero.
@Lady.
Buon divertimento al corso.
Attendiamo ansiosi la tua parte, a questo punto una domanda?
Ma SBS è diventato per caso argomento di conversazione e studio al tuo corso?
@Steamdave.
Livelli segreti?
;)
Scritte nell'hotel di montagna le prime 676 parole. Santini, Stefabo e gli altri sono parte dei miei pensieri incessantemente. Ovviamente questo esperimento è argomento del corso di scrittura, sono tutti curiosi, darò il link al blog.
RispondiEliminaSiamo dentro la casa...
Eh eh eh eh!
RispondiEliminaDa uno come te non poteva che venir fuori un personaggio... birraiolo! a parte gli scherzi: ottimo, aggiunge ma senza fuorviare, lasciando aperte tutte le possibilità. Bravo!
Temistocle
Livelli segreti, come nei videogames.
RispondiEliminama per arivare ai livelli segreti, bisogna completare quelli standard.
Non abbiate fretta, ci sarà da divertirsi.
@Lady.
RispondiEliminaSiamo dentro ed oltre.
@ TIM.
Mi piacciono le storie corali con personaggi confusi e contraddittori.
E poi ho voluto lasciare aperte tutte le porte per chi veniva dopo.
@Steamdave.
Attendiamo. Del resto avrei un paio d'idee di cui vorrei parlare con te.
Ho finalmente iniziato a leggere, ottimo capitolo iniziale e questo secondo di Nick.
RispondiEliminaLa storia già prende, corro al terzo!