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domenica 12 giugno 2011

Capitolo 5 - La sala da ballo

Erano nascosti da un paio di ore, rannicchiati in angolo di quello che doveva essere stato un armadio guardaroba. Margherita cominciava a stufarsi.
Non si erano sentiti altri rumori e dopo l'eccitante inizio, la paura aveva lasciato spazio alla noia.
-Datemi una torcia- disse brusca. Ne aveva abbastanza di perdere tempo appresso a quei due in quella casa umida e puzzolente
-Vado a fare pipì- spiegò vedendo le espressioni perplesse dei due ragazzi. La verità era che voleva svignarsela. Ovviamente non si sentiva in colpa per aver deciso di piantarli in asso.
Tutti ci guadagnavano. Lei si era tolta la curiosità di vedere come era una casa abbandonata e loro avrebbero vissuto una bella avventura notturna cercandola per tutta la casa e credendola prigioniera di chissà quale entità.
Poi lei avrebbe messo fine al gioco chiamando Andrea sul cellulare stravaccata sul divano di casa e gli avrebbe svelato dove si era nascosta.

Ora, però, doveva ritrovare la porta da dove erano entrati.
Era una porta di servizio vicino alla serra, nell'ala ovest della casa. Ricordava che avevano percorso un corridoio con delle grandi finestre. I suoi passi si susseguivano corti e svelti. Voleva essere fuori prima che i due cominciassero a cercarla. Trovò il corridoio, ma non la porta.
“La casa nasconde ma non perde” diceva sempre sua zia Maria, l' uscita doveva essere poco più avanti.
Il corridoio era illuminato dalla luce azzurrina dei lampioni che entrava dalle finestre, riusciva a vedere tutto con estrema chiarezza. Notò il pavimento lucido. Non si udivano più scricchiolii.
La casa sembra ringiovanita.
Quel pensiero inquietante la fece rabbrividire.
Ringiovanita...Margherita ma cosa vai a pensare? Probabilmente quei due imbecilli ti hanno fatto entrare dal lato più decrepito e abbandonato della casa per spaventarti.
Annusò l'aria, si sentiva un delicato profumo di fiori notturni.

Fu allora che vide la sala da ballo.
Era grande. C'erano due lampade polverose accese. All'angolo una piccola statua di Venere la fissava senza pietà con occhi privi di pupille.
Eppoi c'era un grande specchio.
Scorse la propria immagine riflessa e qualcosa la indusse ad avvicinarsi per osservarla più attentamente. Non le piacque ciò che vide. Non le piacque per niente.
Il trucco si era disfatto, i pantaloni erano tutti macchiati e il viso segnato da rughe di stanchezza. Era indecente. Senza pensare, tirò fuori il rossetto e se lo passò sulle labbra.
Poi accadde qualcosa di strano. La sala si riempì di bolle di sapone. Il rossetto le scivolò dalle mani per la sorpresa, si girò di scatto e li vide.
Tre bambini stavano giocando al centro della sala. Una bimbetta con delle treccine bionde e due bambini più grandi, uno grassottello in tuta blu e uno con dei capelli rosso fuoco e dei mocassini lucidissimi.
Margherita provò un' inspiegabile sensazione di pericolo che scomparve immediatamente e si sciolse in un sospiro di sollievo.
Anche se si trattava solo di bambini si sentiva più al sicuro che da sola.

-Ciao, io sono Lalla, giochi con me?- cinguettò la bimbetta fissandola con due grandi occhi d'argento.
Il ragazzo con i capelli rossi prese per mano la bimbetta.
-Ti ho detto mille volte di non lasciare mai la mia mano-
- Non dovreste essere a casa?- tagliò corto Margherita. Non era brava a trattare con i bambini e sperava che i modi bruschi e diretti scoraggiassero ogni loro capriccio.
-Prima devo ritrovare il bottone della camicia. Se la mamma scopre che lo ho perso mi uccide- spiegò il ragazzino con i mocassini.
-Io non trovo più la mia mollettina con la farfallina rosa- piagnucolò Lalla.
-E io ho perso la medaglietta che mi ha regalato mio padre- disse il bambino grassottello rattristandosi.
-La casa nasconde ma non perde! - li incoraggiò Margherita.
-Cercherete le vostre cose domattina con la luce del giorno, ora dobbiamo tutti tornare a casa-Ma sembrava che i bambini pensassero ad altro.
-Se non tornate a casa immediatamente chiamo la polizia- li minacciò mostrando il cellulare.
Non sembravano per nulla spaventati.
-Prima devi giocare con noi!-
-Ragazzini voglio tornare a casa e se pensate di costringermi a fare qualcosa che non voglio vi sbagliate di grosso- ruggì Margherita.
-Guardate cosa ho trovato- li interruppe Lalla mostrando il rossetto.
-Ehi tu molla quel rossetto- strillò Margherita – E' un rossetto di Dior, costa un occhio, se lo apri te lo faccio mangiare!-
Allungò la mano per strapparle il rossetto.
Fu allora che il bambino grassottello fece un passo avanti e mise un piede sull' ombra di Margherita.
-Siete davvero irritanti!- sbottò lei guardandolo.
-Non intendo giocare al gioco delle ombre -
Tuttavia cercò con lo sguardo l'ombra del bambino che l'aveva sfidata.
Il cuore le fece un balzo violentissimo di sorpresa e le sfuggi dalla gola un verso acuto come di un topo.
Quei bambini non avevano un' ombra.
Le sorrisero. Fu un sorriso orribile, senz'anima.
Sono molto cattivi pensò lei, terrorizzata. Incredibilmente cattivi.
Tentò di muoversi ma aveva le gambe e il busto paralizzati. Le sembrava di essere stretta nel pugno di King Kong .
-La tengo ferma io- disse orgogliosamente il ragazzino grassoccio piantando tutti e due i piedi sull' ombra di Margherita.
-Dai Lalla, disegnamo una filastrocca!- disse il rosso avvicinandosi allo specchio.
-Ampele Pampele salsa parè...- iniziò a recitare il bambino grassottello.
-Sono la figlia del re!- fece eco Lalla ridendo di gusto.
Il rosso guardò il riflesso di Margherita nello specchio e le disegnò con il rossetto una corona sulla testa.
Margherita sentì qualcosa sfiorarle i capelli.
-Bruscolo fruscolo raccatapè...-
-Ho un vestito color del caffè- strillò allegramente Lalla.
Il ragazzo si concentrò e corrugò la fronte. Puntò il rossetto sul collo di Margherita e traccio due righe fino ai piedi, erano due lati di un vestito triangolare.
Un artiglio invisibile si conficcò nel collo di Margherita. Sentì il dolore penetrare nella carne come un'iniezione di acido. Le colò del sangue sul petto accendendo la maglietta di un rosso vermiglio.
Quando disegnò la base, appena sotto i ginocchi di Margherita, l' artiglio la ferì ancora e dai tagli sgorgò sangue che le schizzò sui calzoni, sulle scarpe, dappertutto.
Le sfuggì un grido strangolato, avrebbe voluto scappare, ma era paralizzata.
Prima che potesse cacciare un altro urlo i ragazzi ripresero la cantilena.
-Bigoli, bagoli pan grattato...-
Margherita tentò di concentrarsi nonostante il dolore.
Margherita ricordi?Conosci anche tu questa filastrocca... Bigoli, bagoli pan grattato... cosa viene dopo?Stupida oca, concentrati... Bigoli, bagoli pan grattato...Bigoli, bagoli pan grattato...
Niente da fare.
-Ho un cuoricino di cioccolato-
Il rossetto disegnò un cuore proprio al centro del suo petto.
L'artiglio le calò addosso come la lama di un rasoio, tirò la maglietta, stracciandogliela e lasciandole righe scarlatte sui seni.
Margherita sentì la mente vacillare, aveva la testa terribilmente leggera. Il mondo le appariva e scompariva davanti agli occhi. La nausea la accecava.
Le crebbe dentro un tale senso di orrore e di sgomento che pensò che sarebbe morta di paura, ma la voce del bambino con il rossetto la colpì come una scarica elettrica.
-Bisbiglia bisconte beniglia...-
-La bocca che sa di vaniglia
Margherita iniziò a tremare violentemente quando il rossetto si avvicinò allo specchio sulle sue labbra.
Sentì il sapore denso e metallico del sangue e le labbra in fiamme.
Un filo di sangue viscoso le scivolò sul mento.
-Bisbelle bisconte binelle...-
-Due occhi dolci di caramelle-
Margherita emise un orribile grido straziato. Chiuse gli occhi aspettando che l'artiglio d'acciaio glieli cavasse.
Ma accadde qualcosa che lo fermò.
-Ragazzi sta arrivando la signorina Adelaide – gridò il grassottello - se ci trova nella sala da ballo ci mette in castigo per un mese-
Margherita spalancò gli occhi, i ragazzini erano scomparsi.
Nella sala ora c'era un odore cattivo e penetrante. Odore di mosche morte, di legni marciti, di sangue rappreso.
Si accasciò a terra.
Din don della...
sono la bimba più bella.
Poi svenne.


La signorina Adelaide arrancava ingobbita sul suo bastone. Il viso rugoso era contratto in una smorfia e respirava affannosamente. I piedi strusciavano sull'asfalto.
La casa si è risvegliata
Sapeva che prima o poi sarebbe successo per questo aveva sempre vissuto a un paio di isolati dalla villa.
Mise la mano in tasca e strinse i suoi tre tesori: una mollettina con una farfalla, un bottoncino e una medaglietta.
Le sembrò che il cuore perdesse un colpo, ma non si arrese.
Passo dopo passo, cominciò a sentirsi meglio, le forze le stavano tornando.
Il respiro divenne regolare.
Ora camminava perfettamente eretta e ringiovaniva mano mano che si avvicinava alla villa.
Quando attraversò il cancelletto posteriore, quello vicino alla capannina degli attrezzi, i suoi capelli erano di un intenso color mogano e non aveva neanche una ruga sul viso di porcellana.
Non si curò della polizia che era nel giardino.
Fissò la finestra della sala da ballo.
Piccole pesti è arrivata la tata.
I suoi occhi d'argento brillarono. E' l'ora della passeggiata . Sapete che non fa bene stare tutto il giorno chiusi in casa.
Vedrete quante belle cose si possono fare all' aperto.

23 commenti:

  1. Ottimo! Un'atmosfera degna di E.T.A. Hoffmann... Direi che il romanzo procede per il meglio. O per il peggio :)

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  2. Gran bel cambio di ritmo.
    Molto molto bene.
    Ed il prossimo è Coriolano.

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  3. Brava cily.

    Prendo il testimone e vediamo un pò cosa mi viene in mente [al momento, niente...].
    Avevo premesso che scrivo da cani?
    Non apettatevi granchè.

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  4. @maxciti @davide
    Sono contenta che questo cambio vi sia piaciuto.
    Ho pensato che dopo le forti emozioni dei capitoli 3 e 4 ci volesse un po' di "riposo" :)

    @coriolano
    Vedrai che ti divertirai a pensare come proseguire, all'inizio ti sembra di non sapere come continuare poi le idee arrivano come un fiume in piena!
    Buon lavoro e buon divertimento!

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  5. Gulp...il cuore in gola...
    I bambini sono sempre i più tremendi!
    Cily che dire... CHE PAURA!

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  6. @Lady Simmons
    I bambini sono sempre i più tremendi!

    Hai proprio ragione!
    Sanno essere davvero tanto crudeli senza nemmeno accorgersene!
    Eppoi mi mettono sempre i brividi i fantasmi dei bambini perchè non sai mai come sono morti...

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  7. "La casa nasconde ma non perde" e' notevole, anche per i sottesi e i doppi sensi.

    Brava.

    Barney

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  8. @Barney
    Grazie!
    Mia zia me lo diceva sempre quando ero bambina e mi disperavo perchè non ritrovavo qualcosa.
    E con la mia fantasia di bambina immaginavo che la casa fosse viva e davvero dispettosa...
    C'è da dire che il nostro "edificio malato" pare che sia un po' più che semplicemente dispettoso... :)

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  9. @Cily.
    E tu avevi paura di deludere?
    Ma veramente ti devo fare i miei complimenti più sinceri. Sono ammirato. ;)
    A questo punto propongo di utilizzare la frase:
    "La casa nasconde ma non perde" come sottotitolo o frase di lancio del romanzo.Che ci sta proprio bene, dato che è una frase che i vecchi dicevano sempre.
    Complimenti ancora Cily.

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  10. Buona idea, Nick.
    Ora abbiamo anche una tag-line.
    La metto subito in linea.

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  11. Veramente notevole! complimenti. Anch'io conosco (e a volte ripeto) quel vecchio detto... I bambini fanno paura, ma anche tata Adelaide non scherza, direi...

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  12. Veramente inquietante questo capitolo, la malvagità inconsapevole dei bambini è sempre qualcosa di disturbante.

    Vedo che la storia procede su binari molto diversi da quelli che mi ero aspettato, e almeno per ora non tocca dei rami narrativi che avrei esplorato volentieri.
    Spero che non mi stravolgiate tutto prima del mio turno, c'è ancora una decina di capitoli prima che la palla arrivi a me :)

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  13. P.S.:

    A proposito della nuova tagline: beh, la casa perde anche, o perlomeno perdono le sue tubature ;)

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  14. @nick
    Grazie davvero dei complimenti!
    Sono contenta che ti sia piaciuto, mi dispiace solo che sia un po' più lungo di quanto avrebbe dovuto ma non sono riuscita a tagliarlo in nessuna maniera...invece tu sei stato anche nei limiti di spazio...
    Avevo detto che sono indisciplinata! ;)

    @mariluf
    Grazie!Con Tata Adelaide si va dalla padella alla brace!

    @sekhemity
    Sono davvero curiosa di leggere quello che scriverai. Mi piace che i capitoli siano così diversi tra loro. Che le idee siano così tante.
    Che ci sia una diversificazione dei vari orrori.
    Certo chi scriverà gli ultimi capitoli avrà davvero un gran bel dafare!


    @tutti
    All'inizio volevo sfruttare di più il detto "la casa nasconde..." ma mi sono detta che al quinto capitolo era troppo presto, perciò ho solo buttato lì la palla...
    Più avanti ci sarà davvero da divertirsi.
    Certi piatti vanno fatti rosolare pian pianino. :)
    Grazie ancora!

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  15. Io sono molto fiducioso per il finale,conosco bene le qualità letterarie di chi scriverà gli ultimi due capitoli, cioè TIM ed Hell e sono sicuro che faranno un ottimo lavoro di raccordo e soluzione, così come ho fiducia nel lavoro di tutti, dico tutti i partecipanti.

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  16. Io preferisco, come qualcun altro di cui ho letto ma che non ricordo, non leggere niente prima di arrivare a 4-5 interventi prima del mio, e poi leggere tutto d'un fiato la storia. Quindi mi scuso con i vari autori se non commento i loro pezzi. Lo farò a suo tempo.
    Temistocle

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  17. Saggio Temistocle.
    Ho riletto ancora oggi il capitolo...
    Fa il suo porco effetto.
    Mi piace questo esperimento, sempre di più.

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  18. @Lady Simmons
    Onestamente pensavo che una volta scritto il mio pezzo avrei sentito la tensione per il progetto diminuire, invece no.
    Mi sono riletta tutti i capitoli e non sto più nella pelle in attesa dei successivi.
    Sinceramente ammiro Temistocle, io se avessi anche solo altri 5 capitoli successivi al mio non resisterei a non leggerli.
    Questo edificio malato mi ha contagiato e adesso sono ghiottissima e curiosissima!
    Pensavo che sarebbe stato divertente ma non immaginavo che sarebbe stato COSI TANTO divertente scrivere con voi!

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  19. @Cily.
    E a noi è piaciuto scrivere CON te!

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  20. Molto bello anche questo capitolo. :) Io sono tra gli ultimi, ma a differenza di Temistocle sto già leggendo da ora. Rileggerò dal primo quando mancherà poco al mio turno, perché sono sicuro ci sarà parecchio di cui iniziare a tirare le fila! XD

    Non voglio essere nei panni del povero elgraeco che deve chiudere tutto... :P

    Ciao,
    Gianluca

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  21. Orribile!..... Nel senso buono!!!! : ) Finalmente scopriamo qualcosa su ciò che è stato...
    I bambini..brrr...anche nei film dell'orrore le loro cantilene sono sempre quelle che mettono più ansia!

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  22. i bambini....che ansia! dio mio mi sto guardando dietro a vedere se la mia ombra è smpr al suo posto..... :/

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  23. L'idea dello specchio è davvero bella... se i bambini malefici sono ormai consolidati nell'horror, lo specchio, a partire da Carroll, è sempre stato un oggetto dalle mille sfumature. Secondo me ci si dovrebbe dedicare un capitoluccio...

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